TERAMO – Metttete da parte le polemiche, Enel ci chiede scusa, rimetta la luce al più presto nelle abitazioni e nelle contrade, lasci tutti i generatori nel possesso dei comuni, indenizzi i cittadini: alle polemiche e ai risarcimenti penseremo dopo. Si consuma al Centro coordinamento soccorsi al Parco della Scienza a Teramo il duro confronto tra le istituzioni regionali e teramane con l’Enel sui ritardi e le inadempienze che accompagnano ancora questa dura fase del maltempo in Abruzzo. A metterci la faccia per il colosso della distribuzione dell’energia elettrica è arrivato il direttore generale Country Italia, Carlo Tamburi. Non ammette repliche il Governatore, Luciano D’Alfonso, rivolgendosi a lui nell’affollata conferenza stampa alla presenza del prefetto Graziella Patrizi, del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino e del sindaco Maurizio Brucchi: «Perchè siamo così risentiti? Perchè la neve con la mancanza di luce e il terremoto si trasforma in orco: noi abbiamo avuto l’orco. Vogliamo che Enel prenda sul serio la criticità dell’Abruzzo: non vogliamo donazioni o regalie ma un trattamento che si confa a un territorio tenuto in vita da 1,3 milioni di abitanti che ivale come reddito a 27 miliardi di euro del prodotto interno lordo del Paese». D’Alfonso ha fatto pesarre tutto il risentimento delle popolazioni abruzzesi e in particolare di quella teramana che accusa il 70% del carico regionale di utenze disalimentate, il cui numero è tuttora fissato a circa 26mila totali, al sesto giorno di ermegenza nevicata. «Non vogliamo più avere a rischio il progetto di vita dell’Abruzzo – ha ammonito i vertici Enel, D’Alfonso -. La ripetitività di questi incidenti, ci legittima a chiedere che tutti i generatori rimarranno nei comuni come possesso futuro poichè non possiamo escludere che si ripeterà. Un generatore ha un suo valore, vista la straordinarietà della ripetizione dell’accaduto, rimarranno al servizio dei comuni per facilitare l’ipotetico nuovo intervento. Vogliamo investimenti sulla rete e che questi vengano verificati anche da competenze dei territori». E ha chiesto scusa, il direttore generale Tamburi, confermando l’erogazione «degli indennizzi secondo legge», promettendo la conclusione delle rialimentazioni e un lungo lavoro di sistemazione dei generatori e di ricucitra della rete. «Solo attraverso la condivisione dei piani di lavoro con i sindaci che sono loro coloro che devono gidarci sui territori possiamo evitare il ripetersi di queste situazioni – ha detto -», lanciando un appello all’aiuto reciproco alle istituzioni, una sorta di collaborazione per l’ultimo miglio. Alla richiesta di spiegare i perchè di questa difficile opera di rialimentazione e dei ritardi con cui sono stati sistemati i generatori, Tamburi si è giustificato con «l’eccezionalità e perduranza delle nevicate, ccopiate al vento, con un effetto a catena anche sulla viabilità che ha provocato dei rallentamenti all’accesso in alcune zone, addiritura presenti ancora oggi con strade non praticabili». Aspetto questo, «punto di vista» come ha sottolineato D’Alfonso, che ha trovato la contraddizione del presidete della Provincia, Renzo Di Sabatino, che ha dennciato l’assoluta mancanza di comunicazione da parte dell’Enel delle difficoltà incontrate e dove esse sono insorte. Ci ha pensato ancora una volta il presidente D’Alfonso a sottolineare una soluzione: «Noi la prossima volta che speriamo non ci sia mai più ma laddove dovesse accadere per una sola utenza o per cinque utenze in una frazione sola delle mille frazioni abruzzesi noi vorremo che il camion che porta il generatore porta con sè anche un carico di gasolio per il generatore, poreti con se anche un bobcat che pulisca il luogo dove quel generatore deve essere conferito. Un pacchetto chiavi in mano, ma questo è un punto che si inaugura dopo che saranno azzerate le utenze che devono essefe rialimentate».
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